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PROGETTO Realizzazione di 4 totems (unu) che simbolizzano la Polinesia di ieri, di oggi e di domani e che saranno posti in giardini pubblici.
PUBBLICO
20 studenti scultori e incisori al secondo e terzo anno di formazione e tre professori del CMA, Centro dei mestieri d’arte di Tahiti.
OBIETTIVI
Riflessione e scambi sulle nozioni d’ arte e d’artigianato
Approfondimento delle acquisizioni culturali polinesiane ancestrali.
Apertura alla conoscenza dei grandi movimenti artistici.
Mettere in gioco l’esercizio “della percezione immaginativa" (Paul Klee)
Sviluppare il senso dell’ innovazione
Approfondimento delle loro acquisizioni artistiche: tecnica e "know-how"
Ricerca di pratiche tecniche antiche
COMPETENZE E RIFERIMENTI CULTURALI
Pratiche di scultura ed acquaforte . Conoscenza dell’artigianato tradizionale polinesiano (simbolico: tatuaggio, vestigia archeologiche e scultura antica).
MATERIALE
Video proiettore
Tavole di compensato: 30 x 30, 40 x 30
Plexiglas
Fogli di rame
Mixtion da dorare
Vernici acriliche
Vernice
Pennelli
SVOLGIMENTO
Le tappe
1. Appropriazione del paesaggio con gli studenti:
Per potere realizzare un totem, l’appropriazione del paesaggio è necessaria per farne emergere l’aspetto simbolico: paesaggi naturali/paesaggi culturali (marae, unus)
Il marae, luogo di culto polinesiano, e gli unus sono inscindibili
Il marae è un recinto all’aperto dove si svolgevano le cerimonie religiose durante le quali i vecchi veneravano gli dei ed i loro antenati deificati, i tupuna.
Ogni famiglia in senso largo del termine, possedeva il suo marae. È il capo supremo, Arii Nui (il grande re) che possedeva il marae più importante, sul quale si svolgevano a volte sacrifici umani.
Gli Unus erano fissati su questo marae : sono sculture di legno (tavole incise) dalle forme geometriche umane o animali che fungono da legame con lo spirito di un dio o di un vecchio.
2. Uso della scheda pedagogica dell’ Associazione Paysage et patrimoine sans frontière
“ Nel giardino di Teodorico: dal percorso sensoriale al taccuino di viaggio„
3. Scoperta del movimento Liberty
Un nuovo modo di esprimersi.
Lo stile liberty è caratterizzato dall’inventiva, la presenza di ritmi, colori, ornamenti, ispirati dagli alberi, dai fiori, dagli insetti, dagli animali, e che introducono il sensibile nella decorazione quotidiana.
È a partire da idee e da ideali comuni che sorse l’aspirazione ad uno stile omogeneo che troverebbe la sua espressione non nell’uniformità, ma nella diversità.
Lo stile liberty contiene l’accettazione delle differenze di tipo e di spirito tra gli esseri, procede da una grandissima generosità di pensiero.
La concezione del liberty fece rivivere l’artigianato: è lo stile del progettista individuale, che rimette al centro il lavoro dell’artista e che allontana quello della macchina. (Fonte: Wikipedia).
4. Power Point sullo stile liberty e su Gustav Klimt
5. Dibattito con i tirocinanti sull’arte e l’artigianato da partire dal video power-point e dalla presentazione del lavoro di Patrick Guichard, pittore e formatore, membro dell’Associazione Artiste NO Tahiti
6. Power Point su Jean-Michel Basquiat
7. Dibattito con i tirocinanti a partire dal video power-point su Jean-Michel Basquiat sul suo lavoro e le sue origini multiculturali.
8. Realizzazione dei 4 totems (2,40 m) che rivisitano gli unus tradizionali messi nei luoghi di culto (marae) della vecchia religione politeista polinesiana
Sul tema:
Il totem, un omaggio agli antenati ed agli dei ritrova un senso: una passerella tra il paesaggio sacro ed il paesaggio profano, un racconto dello spazio , uno strumento di comprensione dell’appropriazione collettiva.
5 studenti per totem: ciascuno un elemento in legno(cm 20 x 40) che sarà fissato su montanti di legno in riferimento agli a unus.
Ogni studente ha realizzato la sua opera utilizzando le tecniche imparate in occasione dei corsi di storia dell’arte e di pratica artistica e reinterpretando gli apporti culturali contemporanei e tradizionali (presenze di concetti e di parole polinesiani atua /dei, tiki, * to’ o… dio che piange…)
* To’ o: Ari’ i o capi/re erano in relazione con gli dei tramite oggetti ed in particolare i to’ o che consistevano (generalmente) in una armatura di legno ricoperta da una rete stretta intrecciata con fini cordicelle di fibre di cocco, di diversi strati di tapa avvolti con piume rosse.
A volte, tratti umani erano rappresentati alla superficie dell’ involucro : bocca, naso, occhi, braccio, mani, ombelico . L’oggetto apparteneva alla famiglia ed era conservato nel marae in un cofanetto sacro
Il to’ o costituiva una materializzazione del divino, una personificazione del dio Oro, allo stesso tempo dio della guerra e della fertilità. (fonte: giri del mondo)
Esposizione degli Unus nei giardini.
VALUTAZIONE
Verterà sullacapacità di:
Riappropriarsi e reinvestire conoscenze e tecniche nell’ambito di un lavoro di gruppo.
Elaborare e condurre un progetto a termine.
Collaborare ed aiutarsi in equipe
Esporre il proprio lavoro
Patrick Guichard
Associazione “Artiste No Tahiti “FR