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Montecchio Emilia IT, 24 gennaio 2017, disseminazione dei "Cammini del Blu" in Italia. Il Po e le sue tradizioni letterarie
mardi 24 janvier 2017
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JPEG Tra le rive del Po fiumi di parole, di miti e di leggende scorrono, si inabissano e risorgono dai suoi vortici e melodie eterne fluttuano lungo le sue rive.

E’ quanto guido Conti ci ha suggerito nella conferenza su “Il Po e le sue tradizioni letterarie” che ha tenuto il 24 gennaio 2017 a Montecchio.

L’Università Popolare “la Sorgiva” ha così potuto restituire l’ospitalità che i partner di SISAM aveva offerto a Ravenna nel mese di novembre. Guido Conti ha spiegato che “i racconti vivono grazie alle parole degli uomini, ma gli uomini non possiedono le storie che fanno rivivere. Le storie appartengono ai luoghi ei luoghi posseggono l’anima delle storie trasmesse attraverso le generazioni. Il tempo del racconto scorre come un fiume verso il suo estuario, ma le sorgenti appartengono al mito che vive fuori del tempo”.

I miti dunque : Orfeo, il folle volo di Fetonte e le lacrime d’ambra, miti narrati da Virgilio nato lui stesso sulla riva sinistra del Po ; “l’Eridano dalle corna d’oro, che come nessun’altro fiume si getta con violenza nel mare purpureo, attraverso campi fertili”, fiume-padre rappresentato co corna di toro, simbolo di potenza fecondatrice, e da Ovidio nelle Metamorfosi : “Fetonte, con le fiamme che gli divorano i capelli, precipita in un vortice e lascia nell’aria una lunga scia nel cielo chiaro… e l’immenso fiume Eridano l’accoglie e gli terge il viso fumante” e da Plinio il Vecchio che ne racconta l’origine quasi divina, e ancora Esiodo, all’alba della civiltà greca, dice : “l’Eridano che scorre profondo in alte correnti d’ambra”.

Il fiume che attraversa la pianura del Po ha storie antiche e nuove da raccontare. Se sulle spiagge del Po cantano le sirene non è casuale che le sue rive abbiano dato i natali a grandi musicisti.

A Cremona, “che ha una chitarra nel cuore e un violino nell’anima” ed è la capitale mondiale della liuteria (Amati, Guarneri, Stradivari), è nato Monteverdi, il cui Orfeo è l primo capolavoro della storia del melodramma.

A Busseto, sull’altra riva del fiume, è nato Giuseppe Verdi “il cigno di Busseto” che reincarna il mito celtico del cigno, che, partendo dal fiume Po, porta la sua musica in tutti i teatri del mondo e fa cantare l’anima della sua gente.

Il Po ha donato a scrittori, cineasti, fotografi le sue storie, i suoi personaggi, le sue atmosfere e l’immaginazione che cerca una voce per esprimersi, una voce che non è né periferica né marginale.

Guido Conti dice :” tra il grande fiume e le strade che si incrociano tra la bassa pianura del Po e gli Appennini, io mi sono trovato alla sorgente di molte tradizioni letterarie e al entro di un sistema d’intrecci e di culture che hanno fondato l’Occidente.

E l’antico Eridano scorre verso il mare confondendosi in un orizzonte indistinto dove l’acua diventa cielo e viceversa.

I popoli antichi avevano già visto il corso del grande fiume nel cielo stellato : ai piedi d’Orione “scorre” la costellazione d’Eridano. Sì la terra si riflette nei cieli.

Naire Boniburini, Università popolare La Sorgiva, Montecchio Emilia, Italia

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